COS’È L’ENOTURISMO E COME LO VIVIAMO IN ITALIA TRA CANTINE E VIGNETI?


Domìni Veneti - veduta vigneti in Valpolicella

COS’È L’ENOTURISMO E COME LO VIVIAMO IN ITALIA TRA CANTINE E VIGNETI?


Sei un enoturista o ti piacerebbe diventarlo? Non ci stupisce, dato che si tratta di un fenomeno in continua crescita che ad oggi conta circa 3 milioni di turisti l’anno e un giro d’affari di circa 4,5 milioni di euro!

Anche lItalia vanta una Capitale del Vino all’interno del panorama mondiale dell’Enoturismo. È la città di Verona.

Great Wine Capitals Global Network Gwc  è la rete delle Grandi Capitali dei Vini che riunisce 10 grandi città internazionali allo scopo di condividere e valorizzare il pregio delle loro regioni vitivinicole. La rete delle Grandi Capitali del Vino vuole aiutare a rendere indimenticabili le esperienze dei visitatori e supportare le città per promuovere al meglio la loro straordinaria cultura, il loro patrimonio e la loro regione. È l’unica rete che lega regioni vitivinicole della “Vecchia Europa” e del “Nuovo Mondo” per favorire scambi commerciali, turistici ed accademici tra diverse prestigiose regioni vinicole.

Ma quali sono le capitali del vino nel mondo?

Eccole:

  • Adelaide in South Australia;
  • Bilbao, Rioja (Spagna);
  • Bordeaux (Francia);
  • Città del Capo (Sudafrica);
  • Mainz (Germania);
  • Mendoza (Argentina);
  • Porto (Portogallo);
  • San Francisco, Napa Valley (USA);
  • Valparaìso, Casablanca Valley (Cile);
  • Verona (Italia).

 

Enoturismo: cos’è esattamente e perché potrebbe interessarti?

L’enoturismo è una forma di turismo tematico che pone al centro dell’attenzione il vino e la sua produzione. L’enoturista è infatti colui che, per comprendere al meglio le caratteristiche peculiari del vino degustato, ne studia a fondo il territorio di provenienza attraverso l’esplorazione dei sapori e dei profumi, delle tradizioni e dei costumi propri dei luoghi di produzione.

È un fenomeno che nasce in Italia circa 25 anni fa grazie soprattutto al lavoro di promozione svolto da alcune associazioni, in particolare da:

  • Città del vino (1987)
  • Movimento del Turismo del Vino (1993)

che diedero inizio alle più conosciute manifestazioni come:

  • Cantine Aperte
  • Calici sotto le stelle
  • Benvenuta Vendemmia

 

Queste ultime, insieme ad altre iniziative private, possono essere considerate un punto di svolta che ha consentito agli amanti del vino di entrare in cantina, stringere rapporti diretti ed esclusivi con i produttori, trasformando in esperienza personale e autentica la conoscenza di un prodotto dalle mille sfaccettature come il vino.

L’enoturismo è un’esperienza personale di esplorazione e scoperta, oltre che di degustazione

Il prodotto tipico diventa occasione per conoscere e valorizzare un territorio e favorirne lo sviluppo, in un panorama contemporaneo in cui il turista non richiede più soltanto di degustare il prodotto, ma desidera anche entrare in contatto con il luogo dove questo viene realizzato, per scoprire la sua storia e le sue origini più genuine.

L’attuale modo di concepire il viaggio ed il cibo ha certamente favorito il successo di questo fenomeno: negli ultimi anni è diventato infatti un vero e proprio modo di fare vacanza. Oggi il viaggio è generalmente più breve che in passato, avviene in ogni momento dell’anno ed è finalizzato, più che al riposo e al recupero delle energie, alla scoperta di nuovi luoghi attraverso esperienze particolari che rimangano nella memoria e nel cuore.

Ma chi è l’enoturista del giorno d’oggi?

Il turismo del vino conta circa 3 milioni di turisti l’anno ed un giro d’affari di circa 4, 5 milioni. Tra le località predilette, per chi decide di intraprendere questo tipo di turismo, è presente la Toscana ed il Chianti in particolare.

L’enoturista ha generalmente tra i 30 e i 50 anni e ama “evadere” dalla città per rifugiarsi in un tipo di esperienza differente. Secondo gli studi, il mese prediletto è maggio e la somma che i turisti si concedono è di circa 150 euro al giorno.

L’enoturista italiano ha un diverso modo di concepire il viaggio rispetto all’enoturista straniero; l’italiano preferisce organizzarsi da sé l’itinerario dedicando ad esso un solo giorno o al massimo due.

L’enoturista straniero, invece, preferisce affidarsi a tour operator specializzati e concedere a questo tipo di esperienza almeno 3-4 giorni. I paesi stranieri maggiormente interessati al turismo del vino sono Germania e Stati Uniti, ma anche Brasile, Australia e Cina. Una recente indagine ha inoltre evidenziato come il turista del vino oggi si definisca prevalentemente “amante” o “curioso” del vino. (Dati percepiti da rivistadiagraria.com)

Vediamo insieme quali sono le attività enoturistiche predilette…

L’attività cult dell’enoturismo è sicuramente la degustazione dei vini classici spesso preceduta dalla visita della cantina in cui avvengono tutti i processi volti a ottenere il prodotto finale che poi si andrà a degustare (vendemmia, appassimento dell’uva, imbottigliamento). Non meno importante risulta essere inoltre la visita e l’esplorazione dei vigneti e l’assaggio dei prodotti tipici. 

Ti piacerebbe vivere un’esperienza enoturistica nella Capitale italiana del vino, Verona?

Ecco le proposte enoturistiche di Domìni Veneti

Sempre al passo con i tempi e in linea con lo sviluppo di questo fenomeno in tutto il mondo, anche Domìni Veneti propone diverse esperienze enoturistiche. 

Abbiamo organizzato, per esempio, passeggiate per scoprire i cru Domìni Veneti, un cammino guidato da un esperto del luogo alla scoperta del paesaggio tipico di Negrar e in particolare dei “vigneti di Moron” fra marogne, vecchi lavatoi e ville venete della Valpolicella.

Se sei interessato a conoscere il paesaggio collinare della Valpolicella, fra i colori e i profumi dell’autunno, a gustarne l’autenticità nei nostri vini prodotti con uve caratteristiche della valle e, perché no, a conoscere la storia di “Cantina Valpolicella Negrar, alle origini dell’Amarone”, dalla sua nascita nel lontano 1933, puoi partecipare a uno dei nostri Eventi o Degustazioni in cantina!

Avrai la possibilità di prenotare il pranzo a base di prodotti tipici in abbinamento a una selezione speciale di vini Domìni Veneti.  

Potrai anche partecipare alla visita guidata alla cantina che comprende:

una prima tappa al museo dell’appassimento, dove è anche possibile osservare le differenti varietà di uve:

  • Corvina,
  • Corvinone,
  • Rondinella,
  • Molinara,
  • Oseleta,
  • Croatina,

della collezione dei vitigni autoctoni e internazionali coltivati nel vigneto sperimentale di Jago;

una seconda tappa nel caveau dei cru e delle delle migliori annate dei vini più pregiati dove è conservata anche la prima bottiglia di Amarone risalente al 1939; una terza tappa nella bottaia storica. Ti aspettiamo, l’ospitalità è la nostra passione!